Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?».
Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.
Giònata rispose: «Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?».
Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?».
Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna». Uscirono tutti e due nei campi.
Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,
tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.
Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,
non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide».
Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.
Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto.
Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre».
Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare.
Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto.
Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?
Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.
Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.
Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?».
Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.
Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.
Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Và e riportale in città ».
Allora Giònata disse a Davide: «Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre».