Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre.
E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione!
Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho gia giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione:
nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù,
Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi.
Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolà tri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!
Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolà tra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.
Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?
Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!