C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però cerchi di approfondire le sue convinzioni personali.
Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio.
Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso.
Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello.
Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo.
Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità . Guardati perciò dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale Cristo è morto!
Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete!
Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:
chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.
Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole.
Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d'accordo; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo.