Lo accompagnarono Sòpatro di Berèa, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli asiatici Tìchico e Tròfimo.
Questi però, partiti prima di noi ci attendevano a Troade;
noi invece salpammo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e li raggiungemmo in capo a cinque giorni a Troade ove ci trattenemmo una settimana.
C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti;
un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto.
Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!».
Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì.
Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
Noi poi, che eravamo partiti per nave, facemmo vela per Asso, dove dovevamo prendere a bordo Paolo; così infatti egli aveva deciso, intendendo di fare il viaggio a piedi.
Quando ci ebbe raggiunti ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilène.
Salpati da qui il giorno dopo, ci trovammo di fronte a Chio; l'indomani toccammo Samo e il giorno dopo giungemmo a Milèto.
Paolo aveva deciso di passare al largo di Efeso per evitare di subire ritardi nella provincia d'Asia: gli premeva di essere a Gerusalemme, se possibile, per il giorno della Pentecoste.
Da Milèto mandò a chiamare subito ad Efeso gli anziani della Chiesa.
Quando essi giunsero disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e per tutto questo tempo:
ho servito il Signore con tutta umiltà , tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei.
Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case,
scongiurando Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù.
Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che là mi accadrà .
So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni.
Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue.
Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge;
Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani.
In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!».
Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò.
Tutti scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano,